CODICE ETICO
Qualità totale, sicurezza, garanzie per gli operatori: FAPIB, Associazione Nazionale Produttori e Fornitori di Tecnologie per la Bellezza e il Benessere, vara il Codice Etico. Ne parliamo con il Presidente, Bernardo Franco Cerisola
Nell’ambito dei progetti che come FAPIB state sviluppando, vorremmo parlare del Codice Etico. Un impegno che, per la sua realizzazione, ha visto coinvolti anche CNA e Confartigianato Benessere.
Perché avete sentito la necessità di istituirlo?
La FAPiB (Associazione Nazionale Produttori e Fornitori di tecnologie per la Bellezza e il Benessere), attiva dal 1972 nel settore dell’estetica professionale, esprime oggi la necessità di un riposizionamento che meglio identifichi obiettivi e scopi. La decisione di dotarsi di un Codice etico diventa così l’elemento caratterizzante dell’Associazione, un mezzo di comunicazione più chiaro, comprensibile e completo per illustrare quali siano le fondamenta sulle quali si basa FAPiB.
In che cosa si traduce il Codice Etico concretamente?
Basta il primo capoverso del Codice etico per confermare gli intendimenti dell’Associazione: “i Soci di FAPiB riconoscono che il rispetto delle leggi e delle normative applicabili all’ambito dell’estetica Professionale e l’osservanza dei principi etici costituiscono un obbligo per conseguire gli obiettivi che si prefiggono le aziende associate FAPIB e concorrono ad accrescere la reputazione e il successo del settore delle apparecchiature e delle tecnologie legate all’estetica professionale”.
Perché la collaborazione con CNA e Confartigianato Benessere?
Alla fase di enunciazione dei principi, è poi seguita quella pratica, in questo senso abbiamo ritenuto importante aderire alla proposta di collaborazione con CNA e Confartigianato Benessere istituendo l’Osservatorio Apparecchiature, iniziativa della quale abbiamo illustrato gli obiettivi nel numero scorso di Mabella. Il Codice Etico recita infatti: ” I Soci assicurano di attuare la più stretta collaborazione tra il settore delle apparecchiature per l’estetica professionale e i professionisti del settore estetico. In particolare i Soci FAPIB si impegnano a proporre e fornire apparecchiature, sistemi, attrezzature e accessori conformi alle leggi, norme, regolamenti a cui debbono attenersi i professionisti del settore dell’estetica professionale nell’esercizio della loro attività”. In questo modo il Codice Etico sancisce la collaborazione attiva tra gruppi che tutelano interessi differenti e che per questo potrebbero apparire contrapposti, eliminando ostacoli e diffidenze.
Quindi una FAPIB che vuole essere sempre più partner degli operatori dell’estetica professionale?
Certamente, inoltre la collaborazione attiva con CNA e Confartigianato Benessere permette di raggiungere una massa critica importante per riaprire i canali di comunicazione con i Ministeri interessati al settore dell’estetica professionale, canali inopinatamente interrotti dopo la chiusura del Tavolo Tecnico in occasione della pubblicazione del decreto 206/2015.
La collaborazione con le Associazioni di categoria ci consente, attraverso la partecipazione a seminari e convegni, di far conoscere meglio FAPIB e di illustrare il decreto 206/2015, a mio parere, ancor poco noto agli operatori del settore, pur essendo rivolto proprio a loro.
A quando il lancio dell’iniziativa?
Il Cosmoprof 2017 sarà il momento del formale “lancio” del Codice Etico, ma ritengo che sia il modo di agire degli associati il vero punto focale. I professionisti dell’estetica, ogni qualvolta avranno a che fare con i soci FAPIB, potranno essere certi di ricevere collaborazione e, come definito dal Codice Etico: “Tale collaborazione deve avvenire in ogni fase dei rapporti che possono intercorrere tra i soggetti, in particolare sotto forma di fornitura di formazione, istruzione, servizio e supporto al fine di permettere un uso efficace e sicuro delle tecnologie riguardanti il settore; supporto all’accrescimento delle competenze professionali del personale dei centri estetici per un utilizzo delle tecnologie, improntato al raggiungimento della soddisfazione del cliente finale in completa sicurezza e garanzia di massima qualità. Queste attività sono necessarie per il miglioramento del benessere del cliente finale improntando le informazioni necessarie alla massima trasparenza, correttezza ed eticità ed evitando informazioni ingannevoli e comportamenti tali da trarre indebito vantaggio da altrui posizioni di non conoscenza”.
La qualità è un aspetto da sottolineare?
Non semplicemente qualità, noi parliamo di Qualità Totale, un’altra garanzia fondamentale che i soci FAPIB assicurano in quanto: “fondano la loro reputazione sul rispetto degli standard di qualità e di sicurezza affinché gli operatori del settore estetico siano in grado di fornire al cliente finale il miglior risultato possibile, anche attraverso l’osservanza dei principi dell’etica dell’informazione. L’impegno dei Soci non si limita al rispetto degli standard di qualità e di sicurezza, ma per mezzo di una continua ricerca, va oltre, dove possibile, al fine di assicurare prodotti e servizi sempre più efficaci per mezzo di una continua innovazione, nel rispetto delle norme vigenti”
Come pensate di comunicare il progetto?
L’informazione è sicuramente l’elemento principale per far conoscere FAPIB a tutti i cosiddetti “portatori di interessi” (stake holders). Le Riviste del settore, i congressi, i convegni, saranno i mezzi utilizzati per divulgare i principi sui quali FAPIB basa le proprie fondamenta. Sarà inoltre importante che, nella quotidianità dei rapporti tra associati e operatori del settore, appaia evidente cosa vuol dire avere a che fare con un socio FAPIB, facendo emergere chiaramente i valori attraverso la comunicazione che: “dovrà sempre essere chiara, accurata, equilibrata, corretta, oggettiva, priva di ambiguità o fuorviante, documentata e documentabile divulgata nel rispetto delle disposizioni che regolano la materia. Tutto questo in particolar modo per quanto riguarda l’origine di provenienza delle apparecchiature, sistemi e accessori e la corrispondenza delle stesse in tutte le sue componenti, alla normativa in vigore in Italia”.
MABELLA | MARZO 2017